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Museo della Cultura Pastorale

Fonni

Museo della cultura pastorale

 

Il Museo della Cultura Pastorale, inaugurato nel 2007, è collocato nel centro storico del paese presso l’antica casa padronale ottocentesca della famiglia Loddo Campana, dagli interni tradizionali, la  loggia acciottolata e un grande arco in granito.

Il percorso espositivo, distribuito su tre piani lungo una superficie di 300 mq, racconta la storia della comunità fonnese, approfondendo il tema del “pastoralismo sardo”  attraverso l’esplorazione e descrizione di aspetti materiali e immateriali, testimonianze di vita quotidiana e rituali cerimoniali ma anche di relazioni sociali che caratterizzano questo lavoro, per secoli transumante e oggi diventato stanziale.  

Le sale espositive sono allestite secondo precise sezioni concettuali che conducono il visitatore alla scoperta della vita pastorale nomade, ne illustrano le insidie (ivi comprese le rivendicazioni) ma anche i rapporti solidali, per poi arrivare a tratteggiarne lo stile di vita e riflettere sulle problematiche di questo mestiere nei tempi moderni. Il percorso museale si apre con l’immagine di un pastore che lascia la sua casa per intraprendere il viaggio transumante; il carro esposto alla destra della foto sembra invitare il visitatore a seguirlo lungo la sua strada.

La prima sezione espositiva  racconta la vita del pastore nomade e della sua famiglia.  La figura della donna, sola a badare alla casa e ai figli, riveste un ruolo fondamentale: ella si occupava della panificazione – quotidiana e cerimoniale - ma anche della filatura e della tessitura.

Una seconda sezione è dedicata alle festività e accoglie le maschere tradizionali del carnevale fonnese: S’Urthu, Sos Buttudos e Sas Mascheras Limpias. S’Urthu (vestito di pelli, di colore bianco o nero con la faccia annerita e un campanaccio legato al collo) e Sos Buttudos (cappotto di orbace su indumenti di velluto con scarponi ai piedi e campanacci sulle spalle), sono due camuffamenti che rappresentano la lotta quotidiana dell'uomo contro gli elementi della natura. S'Urhtu, aggredisce chi incontra nel suo cammino e lotta tentando di liberarsi dalle catene mentre sos Buttudos tentano di domarlo. “Sas Mascheras Limpias”, rappresentano invece il bene e l’eleganza, il desiderio di evadere dalla quotidianità. Possono essere  impersonate sia da uomini che da donne e danzano per le vie del paese; indossano parti del costume tradizionale femminile e portano in testa un cappello coperto da tovaglie ricamato e ornati da coloratissimi nastri.

All’ultimo piano dell’edificio una sala è riservata alla vasta esposizione degli utensili e attrezzatura tipica del pastore nel suo lavoro per poi raccontare come questo venga svolto oggigiorno e quali siano le prospettive del settore per il futuro.

La collezione, composta da oggetti di uso quotidiano tipici della zona, è arricchita da: pannelli esplicativi corredati da testi; postazioni multimediali con immagini, commenti sonori e filmati (canti tradizionali delle donne fonnesi); ambienti sonorizzati che riproducono i suoni delle campagne ma anche i balli tradizionali delle feste. Tali supporti digitali integrano l’esperienza di visita e amplificano la conoscenza dei temi trattati.

 

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