Bitti

Bitti, con una popolazione di 2597 abitanti (al 31/12/2021), appartiene alla subregione storica della Barbagia e sorge nella Sardegna centro-settentrionale a 550 metri di altitudine estendendosi per 219 kmq. Il paese si trova in provincia di Nuoro, città dalla quale dista 37 km, e confina con i comuni di Onanì, Lula e Lodè ad est; Buddusò e Alà dei Sardi a nord; Orune a sud e Osidda e Nule ad ovest. Insieme ai comuni di Lodè, Posada e Torpè fa parte del Parco Naturale Regionale di Tepilora, area protetta istituita nel 2014 che nel 2017 ha ottenuto il riconoscimento dall’UNESCO come riserva della biosfera. Il centro abitato è stato edificato dentro una vallata storicamente ricca di boschi e selvaggina circondata dai Colli di “Sant’Elia” e “Buon Cammino” e dal “Monte Bannitu” e oggi sfruttata per il pascolo.

Il territorio comunale si estende in buona parte sull’altipiano di Bitti (o altipiano di Buddusò) che segue un andamento irregolare ed è coperto in buona parte dalla tipica vegetazione della macchia mediterranea.

Si tratta inoltre di una zona ricca di sorgenti, tra cui, nel versante ovest vi è quella del Tirso, fiume più importante della Sardegna, mentre nel versante est sono presenti una serie di sorgenti che alimentano corsi d’acqua a carattere torrentizio, i quali vanno a confluire nel Rio Posada. Bitti è caratterizzato anche dai numerosi luoghi di culto (complessivamente 25 compresi quelli distrutti) sorti nell’agro in prossimità, e all’interno, del centro abitato. Fra queste spicca San Giorgio Martire con il suo campanile posto nel centro del paese. Seguono una serie di chiese disposte come a fare da “contorno”. Le strade del centro storico sono strette e circondate da dimore basse in pietra.

Tra le antiche festività legate al culto cattolico, le più sentite sono: ad aprile San Giorgio martire, a maggio la solenne festa che si svolge nel santuario della Beata Vergine dell’Annunziata, a giugno San Giovanni Battista e a settembre Nostra Signora del miracolo. Numerose sono, infine, le testimonianze archeologiche che derivano dall’epoca prenuragica, fra cui: il villaggio nuragico nella zona comunemente denominata “Su Romanzesu”, il complesso nuragico “Cheddai”, il complesso di “Lugonneri”, le Domus de Janas in località “Conca’e jana”, “Gallè” e “Monte Ruiu” e il Menhir in zona “Sa Preta Itta”.


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